La croce e il nulla by Sergio Quinzio

La croce e il nulla by Sergio Quinzio

autore:Sergio Quinzio
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2014-01-29T23:00:00+00:00


Dopo il Congresso di Vienna, in cui per la prima volta la Russia appare omogenea al consesso delle nazioni europee, nell'impatto violento tra l'ormai profana cultura occidentale e la tradizione russa si svolge l'intensa fioritura della nuova « filosofia religiosa » russa. Il teandrismo tradizionale si carica di stimoli diversi e fa terrestri conti con l'insaziata fame e l'insaziata sete degli uomini. Aleksandr Bucharev - professore di sacra Scrittura e di dogmatica, monaco e archimandrita con il nome di Fédor ma ridotto poi allo stato laicale — intorno alla metà del secolo scorso accusava già la gente di chiesa di starsene sulle vette di un idealismo disincarnato. Nella teologia ufficiale Bucharev vedeva il trionfo dell'eresia ariana, il rifiuto cioè di riconoscere in Gesù Cristo il Dio perfetto, la vera chenosi del Creatore divenuto servo sofferente. Per Bucharev è monofisita ogni tentativo di separare lo Spirito (la chiesa) dalla carne (il mondo), dal momento che il vangelo dell'incarnazione di Dio annuncia l'appartenenza al Cristo di tutto ciò che è umano. Bucharev si sposò, concependo la creazione del mondo come un mistero nuziale, e il matrimonio come un vero e proprio sacerdozio coniugale. Anche l'ultimo Solov'ev, che di fronte allo scandalo del male perdurante giudica anticristico qualunque tentativo di considerarlo già misticamente risolto o mondanamente in via di risoluzione, rivela ormai consumato l'orizzonte teologico tradizionale, troppo lontano dall'urgenza della tangibile salvezza promessa. L'eterno e lo spirituale si vanificano proprio ad opera dei massimi testimoni cristiani dell'epoca. « Verso la fine della sua vita Solov'ev non trovava nessun elemento sopratemporale nella composizione deirio individuale. Ma se “ripostasi” uomo non è eterna per sua natura, se deve ancora meritare la sua eternità, allora non è altro che un processo temporale; di conseguenza, l'eternità che potrà conquistare non sarà, essa stessa, sopratemporale: dovrà essere concepita come il prolungamento all'infinito del processo della vita nel tempo. Così, nell'ultima fase del suo pensiero filosofico, Solov'ev non trovava nessun essere ideale nella composizione del mondo » (Nikolaj Losskij, Histoire de la philosophie russe dès origines à 1950),

È il capovolgimento di quello che, dal tempo dei Padri in poi, era stato considerato come l'orizzonte cristiano. « I beni di quaggiù non sono per nulla migliori dei sogni », « porto tranquillo è la morte » (Giovanni Crisostomo). « Ottima cosa dunque è che l'anima umana, malata ancora di desideri terrestri, si abitui ad aspettare da Dio, e da lui solo, anche i beni meschini che desidera per questo mondo, necessari a questa vita terrena e transitori e certamente spregevoli al confronto dei benefici della vita eterna. Così, desiderando questi beni, non si allontana dal culto di colui al quale giungerà con il disprezzo e l'avversione ad essi » (Agostino). « Che dobbiamo fare, fratelli carissimi, se non lasciare tutto, posporre le cure mondane, assecondare solo i desideri eterni?... Le attività oneste che svolgiamo in questo mondo tocchiamole col nostro spirito quasi dall'esterno » (Gregorio Magno). La stessa fede nella resurrezione dei morti non ha mai avuto, nei secoli cristiani,



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